Necessario gestire il nexus tra acqua ed energia per garantire uno sviluppo sostenibile

Necessario gestire il nexus tra acqua ed energia per garantire uno sviluppo sostenibile

Nel suo ultimo World Energy Outlook (WEO 2018), l’Agenzia internazionale per l’energia ha messo in evidenza le profonde connessioni tra acqua ed energia. Oggi, a livello mondiale, il 4 per cento del consumo totale di elettricità è assorbito dal settore idrico, dalla distribuzione dell’acqua potabile alla raccolta e trattamento delle acque reflue.

Lo sviluppo passa attraverso servizi igienico-sanitati sicuri e trattamento dell’acqua

Un quarto dei consumi del settore idrico è imputabile al trattamento delle acque reflue. Un ambito estremamente importante e centrale nella strategia di sviluppo sostenibile promossa dalle Nazioni Unite. L’Agenda 2030 punta a realizzare servizi igienico-sanitati sicuri per tutti i 4,5 miliardi di persone che ancora non vi hanno accesso e a dimezzare la percentuale di acque reflue non trattate che oggi costituiscono ancora l’80 per cento del totale. Obiettivi che per essere raggiunti potrebbero spingere un aumento significativo della domanda di energia anche se, sfruttando alcune opportunità come ad esempio la possibilità di ricavare energia dalle acque reflue, si potrebbero definire soluzioni igienico sanitarie e di trattamento delle acque meno energivore.

La percentuale di acque refluee trattate in modo sicuro nei diversi paesi del mondo nel 2015 [Fonte: ONU]

Le nuove tecnologie potrebbero limitare il consumo di energia del settore idrico

Per realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile in tema di acqua, i ricercatori dell’Agenzia internazionale per l’energia hanno esaminato tre diversi percorsi di gestione delle acque reflue urbane, definendoli in base a fattori tecnologici e di politiche messe in atto e calcolandone i consumi energetici. È emerso che, se i trend attuali dovessero rimane invariati, da qui al 2030 il consumo di elettricità potrebbe aumentare di oltre 680 TWh. Se invece, le città riuscissero a dotare tutti i nuovi impianti di trattamento delle acque reflue con una serie di tecnologie energicamente efficienti ed economicamente valide, il consumo di elettricità potrebbe essere ridotto di circa il 10 per cento. In questo scenario, si potrebbe puntare non solo a recuperare l’energia ma anche a utilizzare le acque reflue per generare il 30 per cento dell’elettricità necessaria a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.

Fonte: Lifegate

Data: Dicembre 2018

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