In pericolo le riforme contro i sussidi ai combustibili fossili guadagnate con tanta fatica
Le sovvenzioni mondiali per il consumo di combustibili fossili si sono quasi dimezzate tra il 2012 e il 2016, cadendo dal un punto più alto di oltre mezzo trilione di dollari registrato nel 2012. Ma si stima un andamento in crescita nel 2017, stando ai nuovi dati presentati nel World Energy Outlook 2018, e la crescita del prezzo del petrolio nel 2018 sta mettendo sotto pressione le riforme dei prezzi in alcuni paesi.
I nuovi dati per il 2017 mostrano un aumento del 12% del valore stimato di questi sussidi, che raggiungerebbero gli oltre 300 miliardi di dollari. La maggior parte dell’aumento si riferisce ai prodotti petroliferi, riflettendo il prezzo più elevato per il petrolio (se il prezzo artificialmente basso per l’utente finale rimane lo stesso, aumenta il valore stimato del sussidio). Nel 2016, per la prima volta, il valore delle sovvenzioni all’elettricità derivata dai combustibili fossili è stato superiore a quello del petrolio. I dati del 2017 vedono il petrolio tornare ad essere la fonte energetica più fortemente sovvenzionata.
I sussidi per il consumo di combustibili fossili sono attuali in una serie di paesi. Questi sussidi abbassano il prezzo dei combustibili fossili o dell’elettricità prodotta con essi per i consumatori finali: una politica che viene vista come leva sociale per perseguire l’accesso all’energia.
Ci possono essere buone ragioni per i governi per rendere l’energia più accessibile, in particolare per i cittadini più poveri e più vulnerabili. Ma molti sussidi sono mal mirati e vanno a vantaggio sproporzionato dei segmenti più ricchi della popolazione che usano la maggior parte del carburante sovvenzionato.
Queste politiche di sovvenzioni non mirate incoraggiano il consumo dispendioso, spingono verso l’alto le emissioni e mettono a dura prova i bilanci governativi. La graduale eliminazione delle sovvenzioni per il consumo di combustibili fossili è un pilastro di una sana politica energetica.
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Fonte: International Energy Agency (IEA)
Data: Novembre 2018
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