Facebook userà energia 100% rinnovabile entro il 2020
Diventare una società 100 per cento rinnovabile e tagliare le emissioni del 75 per cento, il tutto entro il 2020. È quanto ha annunciato Facebook con un post sul proprio blog.
La società di Mark Zuckerberg non è nuova a questo tipo di annunci e da tempo ha avviato un processo di decarbonizzazione. Già nel 2015 il 25 per cento della sua energia elettrica utilizzata era di origine rinnovabile, e proprio in quell’anno aveva annunciato che entro il 2018 avrebbe raggiunto l’obiettivo del 50 per cento. Promessa mantenuta, già nel 2017 aveva raggiunto il target del 51 per cento di rinnovabili, e oggi rilanciata. “Stiamo integrando l’utilizzo delle risorse rinnovabili in tutti i nostri progetti di business e crediamo sia una necessità che coinvolga l’intero settore in cui operiamo” ha affermato Bobby Hollis, direttore globale per l’energia di Facebook.
Energia rinnovabile per i data centre di Facebook
L’azienda di Menlo Park ha acquistato oltre 3 gigawatt di elettricità eolica e solare negli ultimi 5 anni, di cui 2,5 gigawatt negli ultimi 12 mesi.
“Siamo orgogliosi dell’impatto che il nostro programma sulle rinnovabili sta avendo sulle comunità locali e in generale sul mercato”, si legge sul blog post di Facebook che cita le città di Prineville (Oregon), Los Lunas (New Mexico), Henrico (Virginia) e Lulea (Svezia) come prove concrete della propria strategia di sostenibilità.
Facebook sta costruendo il suo nuovo centro elaborazione dati a Huntsville, in Alabama, che sarà alimentato interamente con energia fotovoltaica. In Svezia, invece, sta espandendo il proprio data center a Lulea che sfrutta l’energia idroelettrica e i server contenuti al suo interno vengono raffreddati utilizzando l’aria dell’Artide. Mentre, a Papillon, nel Nebraska, un altro centro di elaborazione dati sarà alimentato da un impianto eolico situato in prossimità del centro e dotato di 101 aerogeneratori.
L’impronta ecologica di Facebook
Durante il 2017, Facebook ha emesso 979.000 tonnellate di CO2, equivalenti alle emissioni di circa 100.000 case. I centri di elaborazione dati hanno generato i due terzi delle emissioni (62 per cento), mentre altre attività, come la costruzione di edifici o di data centre e gli spostamenti degli impiegati, hanno contribuito alle emissioni complessive per il 38 per cento. Ogni utilizzatore di Facebook emette 300 gr di CO2 all’anno, meno di quanto si genera per far bollire l’acqua per una tazza di tè, spiega Facebook, che sostiene come nonostante gli utilizzatori del social network siano passati da un milione nel 2004 a 2,1 miliardi nel dicembre 2017, le emissioni pro capite siano praticamente invariate.
…
Fonte: Lifegate
Data: Settembre 2018
Articoli correlati
Marea Nera, Bp pagherà risarcimento di 18,7 miliardi di dollari
Ci sono voluti più di cinque anni, da quel maledetto 20 aprile 2010 in cui dalla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon iniziò un
Eolico offshore competitivo con le fossili: il Nord Europa ha un piano
L’industria dell’eolico offshore del Nord Europa lavorerà insieme per rendere il settore competitivo con le fonti fossili entro i prossimi
L’inquinamento causa più morti di malaria e aids insieme
Più di 3 milioni di persone all’anno muoiono prematuramente a causa dell’inquinamento dell’aria, molti in più rispetto ai decessi provocati